domenica 30 gennaio 2011

Wanda Jackson, grande ritorno per la regina decaduta del rock



Torna Wanda Jackson, la regina del rock. La prima donna ad aver inciso una canzone rock'n'roll, Let's have a party, nel 1958; l'ex fidanzata di Elvis Presley, che proprio il King convinse a lasciare la musica country per dedicarsi a quel nuovo ritmo che faceva impazzire i ragazzi di tutto il mondo; colei che Bob Dylan ha definito «una bomba atomica con il rossetto»: Wanda Jackson è una vera e propria istituzione della musica americana (è nella Hall of Fame del rock, ha ricevuto il Lifetime Achievement Award di Nashville), ma finora, compreso il recente tribuito a Presley di I remember Elvis, la si poteva inserire tra le cantanti nostalgiche che portano in giro lo stesso spettacolo da decenni, senza alcuna traccia di novità.
A scuotere la carriera della signora Wanda, ormai settantenne, ci ha pensato Jack White dei White Stripes con un nuovo disco, The party ain't over, in uscita questa settimana su etichetta Third Man/Nonesuch, distibuito dal colosso Warner. Il titolo (La festa non è finita) è un riferimento voluto alla prima canzone della Jackson, Facciamo festa. Quel party rock'n'roll non può finire, le nuove canzoni lo confermano. A partire da Thunder on the mountain, un brano recente del suo estimatore, Dylan, che White ha scelto per lei e per la sua voce rasposa. Wanda mette i brividi quando arrota le consonanti, urla e incolla una all'altra le parole in una specie di rap. Alla base del disco c'è la collaborazione dello scorso anno tra la Regina del rockabilly e il misterioso cantante/chitarrista dei White Stripes che le ha fatto incidere due brani per un 45 giri: sul lato A la cover di una canzone di Amy Winehouse, You know I'm no good, sul B la classica Shakin all over. La connessione con la diva maledetta di Back to black è stato un vero colpo di genio: la voce di Wanda, una specie di perversa moglie di Topolino, si sposa alla perfezione con la storia torbida di Amy.
In Like a baby lady Jackson è ancora più carismatica e si lancia con una notevole classe vocale in un brano perfetto per uno spogliarello burlesque di Dita von Teese. E a fugare ogni dubbio sul fatto che una settantenne possa ancora fare rock'n'roll basta Nervous breakdown.
A tenere vivo il party ci pensano musicisti formidabili come Jack Lawrence dei Dead Weather e dei Raconteurs, Carl Broemel dei My Morning Jacket, Patrick Keeler dei Raconteurs, Ashley Monroe, Jackson Smith e Karen Elson, oltre allo stesso chitarrista White, presente anche come tastiesta/ organista con lo pseudonimo di Joe Gillis, preso dal film Viale del tramonto.
Così, alla fine, Wanda ringrazia Dylan per averle suggerito di incidere Thunder on the mountain e lo stesso White perché «ha dimostrato interesse per me e ha avuto fiducia nel fatto che potessi ancora essere rock». Ah, signora Wanda… di certo lei non è lenta!
Giulio Brusati

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