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sabato 30 aprile 2011

Vespa e Lambretta in mostra


giovedì 28 aprile 2011

Museo Scooter&Lambretta Sabato l'inaugurazione



Conto alla rovescia per l'inaugurazione del Museo Scooter&Lambretta, in programma sabato 30 aprile presso la nuova sede di Via Kennedy 38 a Rodano.
Il Museo nasce alla fine degli anni ?80 da un?idea di Vittorio Tessera, restauratore e collezionista di scooter d?epoca, che nell?arco di un trentennio ha costituito una importante collezione di scooter provenienti da tutto il mondo.

Dopo alcuni anni di intenso lavoro è stata preparata la nuova e definitiva sede del Museo, presso l' edificio che comprende già il negozio Casa Lambretta e l'officina di riparazioni e restauri per scooter d'Epoca.
Lo spazio espositivo è di circa 800 mq e i modelli esposti sono più di 150. Particolare attenzione è stata data alla sezione Lambretta che raggruppa tutte le versioni costruite e una serie di modelli unici e speciali (Lambretta d'oro, modello CocaCola, versione Police per NewYork, tipo Olimpiadi di Roma 1960 ecc. ecc).

Oltre alla più vecchia Lambretta al mondo (la n. 2 di telaio) e l'ultima costruita (la 125 DL), si potranno ammirare anche i classici moto-furgoncini Lambretta, molto popolari negli anni 50 in tutte le città italiane.
Nelle 5 sezioni scooter stranieri sono esposti 75 modelli che rappresentano pienamente tutta la storia scooteristica internazionale dagli anni 10 agli anni 60. Particolarmente rari: il primo scooter con cambio automatico del 1938, il primo con carrozzeria in fibra di vetro del 1962 e il primo con pneumatici tubless del 1961; altri modelli prestigiosi sono: il primo scooter Honda del 1954, il modello francese Auto-Fauteuil del 1908 e il primo esemplare costruito in Giappone del 1947 dalla Industrie Fuji.
Gli scooter Italiani sono ben rappresentati con una serie di Vespa con esemplari dal 1946 al 1976 e con alcuni tra i più particolari modelli di scooter costruiti dal 1939 al 1970: il Velta, primo scooter italiano del 1939, il Nibbio 98 costruito a Monza nel 1947 e l?MV 125 da corsa per i piloti privati del 1950.
All?inaugurazione interverranno le autorità locali e una rappresentanza dei vecchi lavoratori della Innocenti, veri testimoni della storia industriale della Lambretta. Il Museo è aperto dal lunedì al venerdì negli orari 09.00-12.00 / 14.30-18.00.

martedì 8 marzo 2011

Torino rilancia il museo così la storia fa spettacolo


Dal prossimo 20 marzo riapre il nuovo Museo dell'Auto, una delle collezioni più rare ed interessanti nel suo genere con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche

Più di trentatre milioni di euro, di cui 22 destinati alla ristrutturazione dell'edificio e 11 milioni agli allestimenti interni: questo l'investimento per il rilancio del nuovo Museo dell'Automobile di Torino, la cui inaugurazione è prevista per il prossimo 19 marzo alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi, il 20, sarà la volta del grande pubblico.


Non si tratta di una semplice ristrutturazione architettonica ma un intervento che mira a posizionare in modo dinamico e sensazionale la nuova realtà museale all'interno del panorama culturale italiano. Il suo aspetto, contemporaneo e avveniristico, è stato progettato e ideato dall'architetto Cino Zucchi e l'innovativo spazio espositivo è firmato dallo scenografo François Confino, che a Torino ha già allestito il Museo del Cinema.


Il Museo vanterà una delle collezioni più rare ed interessanti nel suo genere con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche comprendenti un periodo che va dal 1769 al 1996, e quindi sarà in grado di mostrare ai visitatori, nei suoi 19.000 mq di spazio espositivo, la storia dell'automobile ma anche quella di una cultura e di una società attraverso un percorso unico al mondo per linguaggio e per patrimonio.
All'esposizione museale si aggiungono uno spazio eventi, un centro congressi, un centro di documentazione oltre al centro didattico, al bookshop e alla caffetteria e ristorante. Al vertice del Museo Nazionale dell'Automobile di Torino il Presidente, Giuseppe
Alberto Zunino, il Vice Presidente, Fiorenzo
Alfieri e il Direttore Rodolfo Gaffino Rossi
Dal prossimo 20 marzo il Museo sarà quindi aperto il lunedì dalle 10 alle 14; il martedì dalle 14 alle 19; il mercoledì, il giovedì e la domenica dalle 10 alle 19; il venerdì e il sabato dalle 10 alle 21. Il costo del biglietto è: intero 8 euro, ridotto 6 euro, scuole 2,50 euro.

Ma torniamo alle auto: la collezione del Museo dell’Automobile di Torino è costituita da circa 200 vetture di 85 marche provenienti da 8 paesi del mondo: Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Spagna, Polonia e Stati Uniti. Si tratta di un vero museo nazionale ed internazionale che vanta una tra le collezioni più rare e prestigiose in questo settore. Tra i pezzi più preziosi si possono annoverare la “vettura a vapore” progettata da Virginio Bordino nel 1854; il primo modello Benz del 1893 con il cambio di velocità a cinghie; il primo modello Peugeot a circolare in Italia del 1892; la Bernardi 3,5 CV del 1896, prima auto a tre ruote costruita in Italia; la Fiat 4 HP del 1899, il modello d’esordio della casa torinese; la Fiat 12/16 HP, prima auto della casa torinese ad essere esportata; la Florentia del 1903, unico esemplare tuttora esistente di questa marca; l’Oldsmobile Curved Dash del 1904, primo veicolo con caratteristiche utilitarie; l’Itala del 1909 appartenuta alla Regina Margherita e da lei battezzata “Palombella”; la Renault Fiacre 1910, il taxi che portò i soldati francesi al fronte sulla Marna salvando Parigi dall’invasione tedesca; l’Isotta Fraschini 8A, vettura di gran lusso acquistata da Rodolfo Valentino e utilizzata nel 1950 per le riprese del film «Il viale del tramonto»; la Cisitalia 202 del 1948, la “scultura semovente” che segnò un'epoca, tantoché un esemplare è esposto al Museum of Modern Art di New York come «una delle sei più belle vetture del mondo»; la Ferrari 500 F2 con cui Alberto Ascari vinse il titolo mondiale nel 1952; la Trabant 601 del 1987, auto simbolo della Berlino Est.

L’importanza di questa immensa collezione non è racchiusa solo nel valore di questi pezzi d’epoca ma va oltre l’oggetto in quanto tale per sconfinare nella storia delle società, delle nazioni e delle culture che hanno attraversato questi due importantissimi secoli. Le automobili esposte nelle 30 nuove sezioni studiate dallo scenografo François Confino sono infatti perfettamente calate all’interno del contesto sociale in cui hanno avuto origine, a significare quanto gli oggetti della nostra vita quotidiana, e l’auto in particolare, siano veri e propri specchi dei nostri gusti, abitudini ed idee. Le automobili si pongono davanti allo spettatore come emblemi di un mondo che non ha mai smesso di cambiare ed evolversi e le cui trasformazioni si traducono in mutamenti e sperimentazioni in tutti i settori, dall’industria alla scienza, dall’arte alla letteratura. Rappresentano anche una memoria storica di ciò che eravamo e di ciò che stiamo diventando: dalla Fiat 500 del 1957 alla Volkswagen Tipo 1 del 1952.


giovedì 3 febbraio 2011

IL MUSEO ALFA ROMEO FA PARTE DEL PATRIMONIO CULTURALE COLLETTIVO



La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, al termine dell’istruttoria avviata all’inizio di luglio, ha infatti confermato il vincolo.

Il risultato ottenuto è importante e lo si deve principalmente al sindaco di Arese Gianluigi Fornaro, che all’epoca aveva chiesto alla Soprintendenza l’adozione di un provvedimento di tutela intersettoriale dei beni, mobili e immobili, dalle auto all’archivio, agli stabili che le contengono.

Nessuno potrà quindi alienare il patrimonio protetto, che dovrà essere reso fruibile dal pubblico e per il quale il proprietario sarà tenuto al rispetto degli obblighi connessi: conservazione, prevenzione, manutenzione e restauro. Il tutto sotto il controllo degli esperti della Soprintendenza.

giovedì 20 gennaio 2011

Al Garage 61 il primo museo provinciale dedicato alle Oldtimer





di Davide Fodor

APPIANO
. Il primo museo di auto d’epoca della provincia di Bolzano diventerà presto realtà. Merito di due fratelli (e imprenditori) di Appiano, Jürgen e Oswald Planer, da tempo appassionati di vetture storiche ed ormai pronti ad imbarcarsi in questa affascinante avventura. E, per la verità, il primo passo è già stato compiuto: da inizio anno è stato infatti aperto nella zona artigianale di San Michele il «Garage61», struttura idonea ad ospitare auto d’epoca e nella quale attualmente si trovano diversi modelli che hanno fatto la storia delle auto.

«Finora - spiega Jürgen, già conosciuto in paese in quanto titolare dell’adiacente mobilificio - siamo aperti solo come garage per auto, che possono essere lasciate qui in tutta sicurezza dai proprietari. A partire da questa primavera, indicativamente da aprile o maggio, la volontà è invece quella di inaugurare un vero e proprio museo per tutti gli appassionati. Stiamo aspettando le ultime licenze, ma presto potremo realizzare il nostro sogno».

Del resto l’interno del Garage61, ricavato dalla ristrutturazione di un magazzino prima appartenente ad una ditta edile, è praticamente pronto. Grazie al duro lavoro della sorella Elli, che di professione fa l’architetto, il “tempio” altoatesino delle Oldtimer ha letteralmente cambiato volto, caratterizzando ancora di più l’intero progetto. A dominare la scena, infatti, è il classico stile vintage. Ma come è nata questa iniziativa, destinata a realizzare la prima piattaforma altoatesina che si occupi di macchine d’epoca in modo professionale? «Quasi esclusivamente per passione - prosegue Jürgen -. Girando per l’Italia e l’Europa abbiamo visitato diversi musei di questo genere e ci è venuta l’i dea di realizzarne uno qui, visto che gli appassionati superano quota 2000. Sempre per passione inoltre, disponiamo di una White Collection di 8 vetture, tra le quali spiccano auto storiche come la Jaguar o l’Alfa: sono mezzi ideali per essere esposti in un museo del settore, come diverse altre che già abbiamo a disposizione e che provengono da ogni parte d’Europa». 

Ma tra le future iniziative che verranno proposte al Garage61, quella del museo è solo la punta dell’iceberg: «Per il futuro - spiega sempre Planer -, abbiamo in serbo molte altre iniziative. Da settembre ad esempio, vogliamo realizzare delle vere e proprie aste per gli intenditori desiderosi di vendere e acquistare vetture d’e poca. In cantiere c’è poi l’idea di proporre un servizio di auto d’epoca da utilizzare in occasione di cerimonie ed eventi, mentre all’i nterno del garage abbiamo già predisposto un’area lounge nella quale ci si potrà ritrovare e trascorrere del tempo insieme. Il nostro traguardo è insomma quello di diventare un vero e punto di ritrovo per tutti gli appassionati della zona, accomunati dalla grande passione per il meraviglioso mondo delle Oldtimer».



www.garage61.it