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martedì 5 giugno 2012

“Freak beat” un road movie emiliano apre la stagione del Supercinema Estivo di Modena (Video)





Un furgoncino si aggira per la Pianura padana alla ricerca di una pregiata incisione dell’Equipe 84 con Jimi Hendrix, una sorta di “Santo Graal” della Musica Beat. A guidarlo Roberto “Freak” Antoni e sua figlia in un road movie che si svolge tra Modena, Reggio Emilia e Bologna. Questa l’atmosfera del film “Freak Beat” che aprirà la nuova stagione del Supercinema Estivo il 7 giugno alle 21.00. La serata sarà ad ingresso gratuito con raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Introdurranno il film Roberto “Freak” Antoni, Roberto Alperoli, assessore alla Cultura del Comune di Modena e Greta Barbolini, presidente dell’associazione Supercinema Estivo.













Freakbeat è il ‘film beat’ di Luca Pastore che Pulsemedia portato in concorso al 29° Torino Film Festival sezione ItalianaDoc. Una piccola storia paradossale e ‘fuori dal tempo’, sullo sfondo della realtà cinica e sterile dell’Italia di oggi, per raccontare la follia leggera e visionaria, l’estetica anticonvenzionale e il suono quasi leggendario di un’epoca magica nella musica e nel costume italiano, il beat. Freak Antoni, intellettuale eclettico, punk sui generis e vero figlio del beat, è il Virgilio, la voce narrante del viaggio. Maurizio Vandelli, i musicisti, i discografici e i gestori di locali beat, sono solo alcuni dei personaggi che la coppia incontrerà durante il cammino, accompagnati dalle note delle canzoni e dei videoclip dell’epoca, con immagini delle città e dei paesi dell’Emilia di oggi.










Il Supercinema Estivo è in via Carlo Sigonio, 386 a Modena. Gli orari delle proiezioni sono: a giugno le 21.45; a luglio le 21.30; ad agosto e settembre le 21.15. Durante le serate sarà possibile acquistare in anticipo i biglietti per quelle successive.















L’ingresso ha un costo di 5,50 euro (ridotto 3,50 euro per anziani, minori di 14 anni, soci Arci, Acli, Aics, Endas). L’abbonamento a 10 spettacoli a scelta ha un costo di 38 euro (ridotto 23 euro).

sabato 2 giugno 2012

Il "Sorpasso" compie 50 anni





di :  Elisabetta Arrighi 


CASTIGLIONCELLO. Sono passati già cinquant'anni. Anzi, se si vuole essere precisi sono 51, perché il film fu girato nel 1961 per uscire nelle sale nell’estate del 1962. Ed è da quest’ultima data che si è cominciato a contare: così fanno 50. Il mito de "Il sorpasso", regia di Dino Risi, vive ancora in una “commedia all’italiana” che fotografò in maniera reale il Belpaese del boom economico, utilizzando un taglio critico e di indagine sociale. Il film compie mezzo secolo e con questo compleanno Castiglioncello tornerà a ballare, almeno per un'estate, i ritmi vorticosi di quando era una succursale di Cinecittà. Perché nel “Sorpasso” la Perla del Tirreno si è sempre identificata, così come nella colonia di cinematografari che l’avevano scelta quale buen retiro per le vacanze fra gli anni ’50 e ’60.





Ci saranno - fra non molto - i festeggiamenti: non si può infatti sgarrare da un anniversario come quello dei 50 anni. Niente di vistoso, però. E soprattutto niente commozione e ricordi da “come eravamo”. Castiglioncello, oggi, non ha bisogno di questo.Per carità, è giusto guardare indietro, ragionare su quello che si è stati quando
al Fazzoletto, il locale vip gestito da Marcello Bartoletti in mezzo alla Pineta Marradi, con i campi da tennis, il bar, il ristorante e - sul tetto - una mini pista da ballo, arrivavano i Cecchi D’Amico insieme a Luchino Visconti, e poi Marcello Mastroianni e Alberto Sordi che avevano le loro ville l’uno sulla baia del Quercetano e l’altro a tre passi da Punta Righini.





Che tempi erano quelli! I totem in mezzo alla Piazzetta li ricordano ancora, la nostalgia - da queste parti - continua ad essere canaglia. «Per i 50 anni de “Il sorpasso” vogliamo organizzare un evento che non sia solo ricordo, ma permetta di allargare la discussione per fare una riflessione sulla Castiglioncello di oggi e quella di domani, sul suo futuro» spiega Alessandro Franchi, sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, titolare anche della delega alla cultura. E Dio sa quanto c’è bisogno di confronto, in questi anni di crisi generalizzata, con il turismo che non tira più come una volta.



Così da un film cult, che sarà proiettato di nuovo sul grande schermo, sicuramente quello del
Cinema Pineta a picco sulla scogliera (altro luogo d’incontro estivo di attori, registi e sceneggiatori), nascerà un documentario che a sua volta - vista la ricorrenza del mezzo secolo - vuole diventare un cult. Lo produce il Comune di Rosignano Marittimo e gli autori sono Gloria De Antoni e Oreste De Fornari. La prima è giornalista e autrice televisiva, il secondo è un critico cinematografico e autore tv che ha firmato nel 1992 un libro dedicato a “Il sorpasso” che ora - come ha confermato il sindaco Franchi - verrà ristampato.




Il docu-film vuole essere una testimonianza diretta di quella estate del 1961
quando fra Castiglioncello e i tornati del Romito e Calafuria, sulla via Aurelia verso Livorno, la macchina da presa lavorava obbedendo agli ordini di Dino Risi. Ci saranno le testimonianze di chi fece la comparsa sul set dominato da due “mostri sacri” del cinema italiano e francese: un immenso Vittorio Gassman, già affabulatore e istrione, e un nevrotico e timido Jean-Louis Trintignant, che all’ultimo Festival di Cannes, pochi giorni fa, ultraottantenne, si è reso protagonista accanto ad Emanuelle Riva di una grandissima interpretazione nel film “Amour”. C’era poi la freschezza di Catherine Spaak, in quella estate del 1961, a sparigliare le carte. Gli occhi, sulla spiaggetta del Miramare, erano tutti per lei: aveva16 anni e pochi mesi prima aveva debuttato in Italia con Lattuada in “I dolci inganni”.




«Nel documentario - racconta Franchi - ci saranno
le testimonianze delle comparse che lavorarono con Gassman e Trintignant, e quelle di personaggi del cinema italiano. Sarà proiettato a ridosso di Ferragosto, lo stesso periodo in cui venne girato il film. Ci saranno poi incontri, dibattiti e una mostra».




Arriveranno anche Trintignant e la Spaak? Sicuramente l’attore francese non ci sarà: dopo la morte della figlia nel 2003 per le botte ricevute dal compagno, si è quasi del tutto ritirato dai red carpet e dagli eventi mondani. Ha fatto un’eccezione per l’ultimo Cannes. Quanto alla Spaak, invece, ci sono buone probabilità che torni a Castiglioncello. E comunque, anche se il sindaco non vuole dirlo per non rovinare la sorpresa, nel documentario ci sarà anche un’intervista all’attore francese.




«Sarà poi interessante riflettere, al di là del ruolo di Castiglioncello, su cosa questa pellicola ha rappresentato - dice il sindaco - e qual è il suo posto nella storia del cinema».
Nel film “on the road” è la strada - la via Aurelia - a diventare il filo conduttore, partendo da una Roma accaldata e deserta di Ferragosto per salire lungo la costa, verso i luoghi di villeggiatura, attraversando territori e contesti sociali differenti, generando situazioni permeate di comicità e frammenti di vita vissuta, con i due protagonisti Bruno Cortona (Gassman) e lo studente Roberto Mariani (Trintignant) - prima del tragico schianto in curva a Calafuria - sorridenti dietro al parabrezza della Lancia Aurelia simbolo del miracolo economico dell’Italia dei primi ’60 e di una borghesia che presto sarebbe stata travolta dalla rivoluzione del ’68, dalle lotte degli studenti e degli operai.




Rileggere “Il sorpasso” sarà soprattutto l’occasione per riflettere su una generazione e su un pezzo di storia italiana.
Una riflessione che partendo dal vecchio set di Castiglioncello permetterà di ricostruire anche uno spaccato del vigoroso cinema italiano di allora e di quello che era il contesto sociale di una località votata al turismo di élite, oggi scomparso, che faceva da spettatore incuriosito agli avvenimenti che si dipanavano fra l’Aurelia, la Piazzetta, la stazione ferroviaria, i dancing Lucciola e Cardellino, la spiaggetta sotto al Miramare (oggi “mangiata” dall’erosione) e Punta Righini, spartivento accarezzato dalle refole di maestrale. Luoghi diventati mitici per gli abitanti del posto (che ricordano) e per chi ancora “scende” a Castiglioncello per le vacanze estive. I cinematografari non ci sono più, Gassman e Risi se ne sono andati da tempo, anche la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico ci ha lasciati, il Ciucheba, locale cult fra i ’70 e i ’90 ha chiuso e non arrivano più né Diego Abatantuono né il Gabriele Salvatores Oscar per “Mediterraneo”.



Sarà, questo del cinquantenario, l’anno buono per tracciare almeno un itinerario dedicato al “Sorpasso” e al
cinema degli anni ’60? Forse in Comune a Rosignano stanno pensandoci a un omaggio del genere. Intanto visionano le foto del set di quell’estate ormai lontana. Le immagini di scena, ma non solo, saranno infatti esposte nelle sale del Castello Pasquini affacciato sulla Piazzetta. Stesso posto, stessa storia, stesso set.

lunedì 21 maggio 2012

On the Road – Una valanga di nuove immagini


Manca poco alla presentazione della pellicola al Festival di Cannes ed ecco approdare in rete diverse, nuove immagini di On the Road, il film diretto da Walter Salles e tratto dall’omonimo romanzo di Jack Kerouac. E nel cast, come ben saprete, troviamo Kristen Stewart, Garrett Hedlund, Sam Riley, Tom Sturridge, Viggo Mortensen e Kirsten Dunst…
















mercoledì 16 maggio 2012

NUOVO TRAILER E LOCANDINA DI ROCK OF AGES!





"Moonrise Kingdom" - la fuga amorosa di due adolescenti

"Moonrise Kingdom" ("Il Regno della Luna Levante") del quarantaquattrenne texano Wess Anderson, amante della Francia e dei film di François Truffaut e dal primo approdo a Cannes, è una pellicola godibile, un eccellente revival degli anni '60 sull’isola New Penzance per colori, immagini e soprattutto musica, ma freddino come sentimenti e scarso come humour.

Nella storia dei due adolescenti in fuga anche per amore, narrata con precisione, scrupolosità per i dettagli e buona caratterizzazione dei personaggi, due sono le scene che coinvolgono sul piano emotivo: il primo memorabile bacio in stile "french kiss", che si fa lirismo e poesia, grazie alla spiaggia deserta e alla melanconica "Le Temps de l’Amour" di Françoise Hardy, danzata con ritmo sbagliato dai due acerbi amanti, e l’intimo ed intenso colloquio tra Suzy Bishop (Kara Hayard) e sua madre, due donne a confronto per problemi di affetti che le separano e uniscono, rendendo difficile la loro convivenza.

"Wes Anderson", apprezzato e ammirato in "Fantastic Mr Fox", con questa nuova pellicola definisce sempre più il suo profilo di regista e autore di qualità, realizzando film che oscillano tra il cinema indipendente e blockbuster, pellicole di ricerca stilistica filmate in modo originale. Protagonisti di "Moonrise Kingdom", storia di una fuga amorosa di due adolescenti che vivono male perché non integrati nel proprio nucleo sociale e non amati abbastanza, sono il dodicenne boy scout Sam (Jared Jilman) e la tredicenne Suzy (Kara Hayward) attori esordienti, sostenuti da un validissimo cast di nomi affermati: da Bruce Willis (Capitan Sharp), nell’indovinato ruolo del capo della Police Island, al dinoccolato Edward Norton, capo, non all’altezza, di un manipolo di scout, a Bill Murray (Mr Bishop) nel ruolo di lunatico genitore della fuggitiva Suzy, a Frances Mc Dormann (Mrs Bishop) sbiadita madre di famiglia e amante per caso del Capitan Sharp, alla brava Tilda Swinton, autoritaria e acida, responsabile dei servizi sociali.

Il lungometraggio, che riesce a coniugare in modo egregio diversi generi, dal romantico all'avventuroso, al catastrofico, riesce a rivolgersi ad un pubblico vasto e variegato.

domenica 13 maggio 2012

Kirsten Stewart, da Bella a On The Road (TRAILER)




Questo piccolo film è atteso non tanto perchè in concorso alla 65esima edizione del Festival di Cannes, ne tantomeno perchè nel cast recitano due osannate attrici che devono la loro fama a quello che le circonda (Kirsten Dunst e Kirsten Stewart), ma soprattutto perchè siamo curiosi di vedere come riesca il regista Walter Salles ha traspporre su schermo uno dei capisaldi della letteratura beat, scritto dal grande Jack Kerouac. Il regista di I diari della motocicletta e Central do Brasil accetta la sfida distaccandosi dalla messa in scena dell'attualità a cui è più propenso e scalzando dalla seggiola di regista nientepopodimenoche Gus Van Sant, a cui inizialmente era stata affidata la pellicola e che certamente sarebbe virata in un sintomatico omaggio alla omosessualità.



Il film, così come il libro, narra le vicende di Dean Moriarty e Sal Paradise, amici per la pelle che intraprendono un viaggio in America del sud intorno agli anni '40. Sal oltre ad essere il protagonista è anche l'io narrante, l'alter ego di Kerouac, in un universo dove finzione e autobiografia si incontrano. La storia romanzata è infatti dovuta al viaggio intrapreso dallo stesso scrittore in lungo e largo in America, sia con l'amico, sia in autostop, dando forma alla famosa Beat Generation. Il brasiliano Salles riporta senza troppo uscire dalla storia, tutto il viaggio dei due amici, che nel tragitto incontrano persone con cui instaureranno rapporti tra loro differenti. Gli amanti del genere devono sicuramente fiondarsi al cinema.



Recensione estratta da: http://film.net1news.org

mercoledì 14 dicembre 2011

Backstage vintage dal set di The Master





Si sono svolte nei mesi scorsi le riprese di The Master, il nuovo film di Paul Thomas Anderson e uno dei titoli del 2012 più attesi dai cinefili.

La storia segue le vicende di uno sbandato solitario (Joaquin Phoenix) che subisce il fascino di un gruppo di fanatici religiosi dedicati alla "Causa" e guidati da un leader carismatico (Phillip Seymour Hoffman). Il ragazzo è attratto anche dalla figlia del Maestro (Amy Adams). I paralleli con la vita di L. Ron Hubbard si sprecano, anche se Anderson e la produzione (forse anche per evitare ritorsioni) negano collegamenti con le vicende del fondatore di Scientology.

Il film è ambientato negli anni cinquanta del secolo scorso, e ora emergono le prime immagini dal set grazie a BlackBook, che ha pubblicato diversi scatti in bianco e nero realizzati da Jack Erling. Nelle foto vediamo diverse comparse tra una scena e l'altra, e gli elaborati costumi che indossano: il tutto ha un sapore decisamente retro.

Potete vederne alcune qui sotto, le altre sono disponibili su BlackBook:

venerdì 30 settembre 2011

Il crimine paga



Un’ennesima consacrazione per Romanzo Criminale 2 – La Serie con 3 premi al Concorso Fiction Italiana Edita nell’ambito della V edizione del RomaFictionFest. Osannata dalla critica, che l’ha definita "uno degli esiti più riusciti della fiction italiana", la serie si è aggiudicata in questa occasione i seguenti importanti riconoscimenti: Miglior prodotto per una lunga serie, a Vinicio Marchioni il premio di Miglior attore per una lunga serie, il premio Scardamaglia per la Miglior sceneggiatura – assegnato da una giuria di sceneggiatori indicati da SACT e dall'Associazione 100Autori - “per l'innovazione della scrittura nell'ambito della fiction televisiva, grazie ad una struttura originale e ad un dialogo di essenziale crudezza". Un nuovo successo per la serie prodotta da Sky Cinema e realizzata da Cattleya, che oltre ad aver ricevuto numerosi premi, ha riscosso un unanime consenso sia dalla critica nazionale che sul piano internazionale ed è la serie italiana più venduta al mondo insieme a “La Piovra” e “Montalbano”, una distribuzione internazionale in oltre 50 territori, di cui 20 europei inclusi Regno Unito, Francia, Spagna e Germania.

Incredibili anche gli altri numeri che danno la misura della Romanzo Mania: ogni episodio, dei 10 trasmessi su Sky Cinema dallo scorso novembre, è stato visto in media da 340 mila spettatori, e oltre al pubblico che ha seguito la serie sul piccolo schermo un grande fandom degno di una serie tv cult americana si è creato sul web con 5 milioni di visualizzazioni di video dedicati alla serie e ai suoi protagonisti su Youtube e 150 tra fanpage e gruppi dedicati su Facebook.

Tra le caratteristiche che hanno portato la serie al successo e che la rendono una serie unica nel mercato italiano, ci sono la qualità e la cura per i dettagli e per le ricostruzioni, insieme ad una capacità produttiva di livello cinematografico. Girata interamente in HD, le riprese della seconda stagione sono durate 20 settimane: 130.000 metri di pellicola per realizzare 3.200 inquadrature e 525 scene; 150 location in cui si sono mossi il cast principale e oltre 1.700 comparse, 700 auto e moto d’epoca, 300 armi tra pistole e fucili.

Altro marchio di fabbrica di Romanzo Criminale, è lo stile utilizzato da Stefano Sollima, regista sia dei 10 episodi della II stagione che dei 12 che componevano la prima, uno stile innovativo e avvincente che ha dato un nuovo impulso e un nuovo punto di vista nel raccontare la storia della banda. I 10 episodi della 2^ serie, raccontano la parabola discendente e conclusiva del gruppo di criminali, ormai cambiati per sempre e spinti verso una spirale di violenza e tradimenti.

martedì 30 agosto 2011

Bologna: Wanderkino, lo stravagante furgone dei pompieri che si trasforma in cinema



Il 30 e 31 agosto alle 21.30, nel cortile del pozzo di Palazzo d’Accursio, in Piazza Maggiore 6, Bologna Estate 2011 presenta Wanderkino, uno stravagante furgone dei pompieri Magirus Deutz del 1969 che si trasforma in cinema e propone al pubblico film muti accompagnati da colonne sonore eseguite dal vivo da Gunthard Stephan (violino) e Tobias Rank (piano), i due bizzarri autisti/musicisti.

Il programma cinematografico proposto dal Wanderkino va dai grandi capolavori del cinema muto alle opere sperimentali, indipendenti e d’avanguardia. Il progetto, partito in Germania nel 1999, ha già toccato Francia, Slovenia, Polonia, Lituania, Repubblica Ceca e Svizzera.

Il Wanderkino è la risposta di Lipsia all’invito a partecipare a Bologna Estate 2011 fatto dall’Area Cultura del Comune di Bologna alle città gemelle, con lo scopo di rinsaldare i rapporti internazionali e di gettare il seme per nuovi spunti di collaborazione. Per la città di Lipsia, le due performance vogliono essere un occasione per prepararsi al 50° anniversario del gemellaggio delle due città (1962) che verrà celebrato il prossimo anno. La collaborazione tra Bologna e Lipsia, infatti, è sempre stata fruttuosa, in particolare attraverso collaborazioni e scambi in ambito sia culturale che economico.

Tra le tante iniziative ricordiamo la partecipazione di giovani designer bolognesi al “Designers Open” di Lipsia, uno dei più importanti appuntamenti europei nell’ambito del design e dell’architettura, che ha portato in seguito alla creazione di Open design Italia. Più di recente, si è realizzata una collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea di Lipsia: stoffe di seta rappresentative della tradizione tessile bolognese, gentilmente offerte dalla ditta bolognese “Nella Tessuti” – insieme a stoffe provenienti da altre città gemellate – sono state utilizzate in maniera creativa da alcuni artisti locali nell’arredamento dello spazio Kafic all’interno del museo.

Il prossimo ottobre è prevista, inoltre, la visita a Bologna di una delegazione della Camera di Commercio di Lipsia, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche tra i rispettivi territori.

Programmi (ognuno della durata di 90 minuti):

- 30 agosto: Wsewolod Pudowkin “Schachfieber” (1925) – Hans Richter “Rhythmus 21″ (1921) – W&C Lauenstein “Balance” (1989) – Walter Ruttmann “Berlin, die Sinfonie der Großstadt” (1927)

31 agosto: Mack Sennett “The wacky world of M.S.” (1919) -Jean Renoir “Das kleine Mädchen mit den Schwefelhölzern” (1927) – Charlie Chaplin “The Kid” (1928)

Musicisti: Gunthard Stephan, violino; Tobias Rank, piano

Gratuito. Info: www.comune.bologna.it7cultura http://wanderkino.de