sabato 2 giugno 2012

Il "Sorpasso" compie 50 anni





di :  Elisabetta Arrighi 


CASTIGLIONCELLO. Sono passati già cinquant'anni. Anzi, se si vuole essere precisi sono 51, perché il film fu girato nel 1961 per uscire nelle sale nell’estate del 1962. Ed è da quest’ultima data che si è cominciato a contare: così fanno 50. Il mito de "Il sorpasso", regia di Dino Risi, vive ancora in una “commedia all’italiana” che fotografò in maniera reale il Belpaese del boom economico, utilizzando un taglio critico e di indagine sociale. Il film compie mezzo secolo e con questo compleanno Castiglioncello tornerà a ballare, almeno per un'estate, i ritmi vorticosi di quando era una succursale di Cinecittà. Perché nel “Sorpasso” la Perla del Tirreno si è sempre identificata, così come nella colonia di cinematografari che l’avevano scelta quale buen retiro per le vacanze fra gli anni ’50 e ’60.





Ci saranno - fra non molto - i festeggiamenti: non si può infatti sgarrare da un anniversario come quello dei 50 anni. Niente di vistoso, però. E soprattutto niente commozione e ricordi da “come eravamo”. Castiglioncello, oggi, non ha bisogno di questo.Per carità, è giusto guardare indietro, ragionare su quello che si è stati quando
al Fazzoletto, il locale vip gestito da Marcello Bartoletti in mezzo alla Pineta Marradi, con i campi da tennis, il bar, il ristorante e - sul tetto - una mini pista da ballo, arrivavano i Cecchi D’Amico insieme a Luchino Visconti, e poi Marcello Mastroianni e Alberto Sordi che avevano le loro ville l’uno sulla baia del Quercetano e l’altro a tre passi da Punta Righini.





Che tempi erano quelli! I totem in mezzo alla Piazzetta li ricordano ancora, la nostalgia - da queste parti - continua ad essere canaglia. «Per i 50 anni de “Il sorpasso” vogliamo organizzare un evento che non sia solo ricordo, ma permetta di allargare la discussione per fare una riflessione sulla Castiglioncello di oggi e quella di domani, sul suo futuro» spiega Alessandro Franchi, sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, titolare anche della delega alla cultura. E Dio sa quanto c’è bisogno di confronto, in questi anni di crisi generalizzata, con il turismo che non tira più come una volta.



Così da un film cult, che sarà proiettato di nuovo sul grande schermo, sicuramente quello del
Cinema Pineta a picco sulla scogliera (altro luogo d’incontro estivo di attori, registi e sceneggiatori), nascerà un documentario che a sua volta - vista la ricorrenza del mezzo secolo - vuole diventare un cult. Lo produce il Comune di Rosignano Marittimo e gli autori sono Gloria De Antoni e Oreste De Fornari. La prima è giornalista e autrice televisiva, il secondo è un critico cinematografico e autore tv che ha firmato nel 1992 un libro dedicato a “Il sorpasso” che ora - come ha confermato il sindaco Franchi - verrà ristampato.




Il docu-film vuole essere una testimonianza diretta di quella estate del 1961
quando fra Castiglioncello e i tornati del Romito e Calafuria, sulla via Aurelia verso Livorno, la macchina da presa lavorava obbedendo agli ordini di Dino Risi. Ci saranno le testimonianze di chi fece la comparsa sul set dominato da due “mostri sacri” del cinema italiano e francese: un immenso Vittorio Gassman, già affabulatore e istrione, e un nevrotico e timido Jean-Louis Trintignant, che all’ultimo Festival di Cannes, pochi giorni fa, ultraottantenne, si è reso protagonista accanto ad Emanuelle Riva di una grandissima interpretazione nel film “Amour”. C’era poi la freschezza di Catherine Spaak, in quella estate del 1961, a sparigliare le carte. Gli occhi, sulla spiaggetta del Miramare, erano tutti per lei: aveva16 anni e pochi mesi prima aveva debuttato in Italia con Lattuada in “I dolci inganni”.




«Nel documentario - racconta Franchi - ci saranno
le testimonianze delle comparse che lavorarono con Gassman e Trintignant, e quelle di personaggi del cinema italiano. Sarà proiettato a ridosso di Ferragosto, lo stesso periodo in cui venne girato il film. Ci saranno poi incontri, dibattiti e una mostra».




Arriveranno anche Trintignant e la Spaak? Sicuramente l’attore francese non ci sarà: dopo la morte della figlia nel 2003 per le botte ricevute dal compagno, si è quasi del tutto ritirato dai red carpet e dagli eventi mondani. Ha fatto un’eccezione per l’ultimo Cannes. Quanto alla Spaak, invece, ci sono buone probabilità che torni a Castiglioncello. E comunque, anche se il sindaco non vuole dirlo per non rovinare la sorpresa, nel documentario ci sarà anche un’intervista all’attore francese.




«Sarà poi interessante riflettere, al di là del ruolo di Castiglioncello, su cosa questa pellicola ha rappresentato - dice il sindaco - e qual è il suo posto nella storia del cinema».
Nel film “on the road” è la strada - la via Aurelia - a diventare il filo conduttore, partendo da una Roma accaldata e deserta di Ferragosto per salire lungo la costa, verso i luoghi di villeggiatura, attraversando territori e contesti sociali differenti, generando situazioni permeate di comicità e frammenti di vita vissuta, con i due protagonisti Bruno Cortona (Gassman) e lo studente Roberto Mariani (Trintignant) - prima del tragico schianto in curva a Calafuria - sorridenti dietro al parabrezza della Lancia Aurelia simbolo del miracolo economico dell’Italia dei primi ’60 e di una borghesia che presto sarebbe stata travolta dalla rivoluzione del ’68, dalle lotte degli studenti e degli operai.




Rileggere “Il sorpasso” sarà soprattutto l’occasione per riflettere su una generazione e su un pezzo di storia italiana.
Una riflessione che partendo dal vecchio set di Castiglioncello permetterà di ricostruire anche uno spaccato del vigoroso cinema italiano di allora e di quello che era il contesto sociale di una località votata al turismo di élite, oggi scomparso, che faceva da spettatore incuriosito agli avvenimenti che si dipanavano fra l’Aurelia, la Piazzetta, la stazione ferroviaria, i dancing Lucciola e Cardellino, la spiaggetta sotto al Miramare (oggi “mangiata” dall’erosione) e Punta Righini, spartivento accarezzato dalle refole di maestrale. Luoghi diventati mitici per gli abitanti del posto (che ricordano) e per chi ancora “scende” a Castiglioncello per le vacanze estive. I cinematografari non ci sono più, Gassman e Risi se ne sono andati da tempo, anche la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico ci ha lasciati, il Ciucheba, locale cult fra i ’70 e i ’90 ha chiuso e non arrivano più né Diego Abatantuono né il Gabriele Salvatores Oscar per “Mediterraneo”.



Sarà, questo del cinquantenario, l’anno buono per tracciare almeno un itinerario dedicato al “Sorpasso” e al
cinema degli anni ’60? Forse in Comune a Rosignano stanno pensandoci a un omaggio del genere. Intanto visionano le foto del set di quell’estate ormai lontana. Le immagini di scena, ma non solo, saranno infatti esposte nelle sale del Castello Pasquini affacciato sulla Piazzetta. Stesso posto, stessa storia, stesso set.

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