martedì 17 gennaio 2012

Segreti i n fondo al mare: ci sono anche le auto d'epoca

Il recente naufragio della Costa Concordia riporta alla memoria tante altre terribili storie di navi crociera affondate. 




Stranamente, queste storie hanno spesso anche attinenza con il mondo delle auto d'epoca. Non a caso, infatti, sulle navi crociera più belle e più ricche venivano anche caricate autovetture di raro pregio. La storia che ritorna alla memodia è quella della Ghia Chrysler, andata a fondo con l'Andrea Doria.

L'Andrea Doia andò a fondo dopo una collisione con il rompighiaccio Stockholm nell'Atlantico settentrionale. A bordo c'erano tantissimi passeggeri che partecipavano a quella che era considerata una crociera di lusso su una delle più belle navi mai costruite. E nelle stive dell'Adrea Doria c'era (e c'è ancora) un'auto stupenda, vero gioiello dell'eleganza e della tecnica: una Chrysler carrozzata Ghia.Un'auto splendida in esemplare unico.

La Ghia Norsemann era stata costruita in 15 mesi nello stabilimento Ghia di Torino. Vettura spettacolare commissionata dalla Chrysler destinata a diventare la vettura piu' automatica del mondo. Le caratteristiche strutturali e costruttive erano di altissimo livello, non esistevano piantoni e montanti a sostegno del tetto. L'abitacolo risultava essere completamente a giorno pur assicurando la resistenza e robustezza necessaria . Il lunotto posteriore era a scomparsa nell'intercapedine del tetto, la coda slanciata con cromature spettacolari. La carrozzeria era completamente chiusa anche nella parte inferiore per aumentare l'aereodinamicità dell'insieme, anticipando di molto gli studi attuali. Molti gli automatismi tra i quali spiccavano i fari ed il lunotto a scomparsa il tappo della benzina che fuoriusciva a comandoed i sedili con spostamento elettrocomandato.
Gli interni erano semplicemente spettacolari, i sedili parzialmente rivestiti in pelle con inserti nei pannelli in lega di alluminio anodizzato. Sul cruscotto punteggiato dai vari bottoni e manopole cromate dei vari meccanismi ed automatismi spiccavano i due grandi quadranti circolari quasi sospesi alla struttura. Il tunnel centrale ospitava la trasmissione la radio e una lampada di illuminazione a luce diffusa. Costruita in esemplare unico questa vettura non venne mai ricostruita, 15 mesi di lavoro ed ingegno sono racchiusi in fondo l'oceano chiusi nelle stive di un'altro splendido lavoro dell'industria italiana l'Andrea Doria.

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