lunedì 29 agosto 2011

Rock a Venezia

di Bertrando Goio

Rock a Venezia? Perché no? La città, meta annuale di milioni di turisti che brulicano tra ponti, calli e chiese alla ricerca di un morso di magia, è anche il luogo dove si svolgono le storie di VeniceRock'n'Roll, il nuovo libro di Paolo Ganz, maestro indiscusso del blues italiano. Armonicista di grande talento, autore di metodi musicali che hanno fatto storia, il musicista veneziano è alla sua terza fatica di narratore, dopo il successo di Nel Nome delBlues e Calle dei Bombardieri. Il nuovo libro, organizzato per racconti come i due precedenti, narra le vicende dell'autore che, appena ragazzo, coltivava i sogni di gloria attraverso la musica americana che negli anni '60 stuzzicava ed esaltava la fantasia di tanti giovani squattrinati musicisti (oggi non è molto diverso: i sogni abbondano, un po' meno i quattrini!) proiettandoli verso tentativi più o meno riusciti di far conoscere il loro talento. Lo sfondo è il piccolo mondo, un po' chiuso e ancora un po' arcaico della Laguna, dove questi simpatici musicanti scapestrati si dannavano l'anima in cerca di strumenti a poco prezzo, di posti dove provare e quindi di palchi su cui mostrarsi. La musica è il grande sogno in cuiPaolo Ganz ci proietta attraverso le pagine diVenice Rock'n'Roll, con una verve e una freschezza senza pari. Leggendo le sue “bluesadventures” sembra di essere proiettati nei posti descritti, in mezzo alla gente e si respira quell'aria di salmastro misto a speranza che invadeva prepotentemente i sogni di questi adolescenti che vedevano in una chitarra la chiave per aprire le porte del mondo. Sale prova improvvisate, batterie costruite con i fustini di detersivo, amplificatori gracchianti e una voglia mista a terrore batticuore nel momento dell'esibizione. Aneddoti picareschi, il vino che sciacqua le gole, storie di quartiere... In breve, come recita il sottotitolo, “avventure e vigliaccate di pirati della Laguna”. E poi lo sfondo dei personaggi caratteristici e spesso improbabili, tra baristi, altri musicisti, amanti, puttane, vicini di casa... e un mondo che stava scomparendo. Già, un mondo che viveva ancora ma che ormai cedeva il passo alla modernità e al “nuovo”, aprendo altri orizzonti ma abbandonando la poesia. Nei racconti di Venice Rock'n'Roll si sente sempre, infatti, quella vena di malinconia e di rimpianto, tipica dello scrittore veneziano, che trova la trama vibrante dei suoi racconti pescandola nella tenerezza della memoria. Rimpianti? Nostalgie? A volte sì e a volte no: era un mondo che di certo ha permesso a tanti di coltivare sogni e a tanti di questi ha dato un aut-aut dicendo: o la vita o i tuoi sogni.

Paolo Ganz, Venice Rock'n'Roll, Fernandel Editore, 2011. Prezzo di copertina: 14 euro

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