sabato 20 agosto 2011

GIONNI PROTONE E I PENTATOMICI PASSIONE PER IL ROCK ANNI '50







di Annalisa Casciani

L'AQUILA - Stessa vitalità e sprint del rock 'n' roll nella vita di tutti i giorni per Gionni Protone e i Pentatomici.


Ci se ne rende conto appena si conosce il gruppo, cinque ragazzi dai 20 ai 30 anni circa, tutti aquilani, per quella che sarà un'intervista corale (rispondono insieme come pensando contemporaneamente la stessa cosa), ricca di ironia e all'insegna della complicità.

Gionni Protone (nome d'arte, si rifiuta di rivelare il suo vero nome che dice non conosce più nessuno) è il cantante, noto nel panorama del blues aquilano degli anni '90 per aver cantato in band come Hot Beans Blues Band e Jumpy Eye's Blues Quintet ed è anche l'ispiratore del gruppo. Oltre a essere la voce del gruppo suona l'armonica a bocca e il kazoo.

Gli altri componenti sono Francesco Pezzopane, alla chitarra, Alessandro Pezzopane, al basso, Manuel Masciantonio, alla tastiera e Mattia Matone alla batteria.

A muoverli è la passione comune per la musica, il rock 'n' roll anni '50 è il genere che preferiscono, e la voglia di divertirsi e fare divertire.

Fanno capire che i loro concerti sono delle vere e proprie feste. La gente balla e si lascia andare.

Partiamo dalle origini, come siete nati e soprattutto perché?
Prima di decidere di suonare insieme, tutti facevamo parte di altre band e avevamo anni di musica, più o meno fortunati, alle spalle. L'esperienza c'era già, l'abbiamo soltanto messa in comune. Esistiamo come gruppo da più o meno un anno. Quello che ci ha spinto all'inizio sono stati successo, soldi e donne (a questa dichiarazione ironica del chitarrista, Francesco, tutti ridono) ma in assenza di successo, soldi e donne, che non arrivavano, siamo stati costretti a suonare rock 'n' roll.

Quindi il genere che suonate è il rock 'n' roll?
In realtà l'idea era di fare blues. Ci piaceva perché è un genere, che amiamo, ma, soprattutto, che si suona facilmente anche se il gruppo non può provare tutti i giorni (i ragazzi più giovani studiano fuori L'Aquila). Le serate avevano poco successo. Il genere è di nicchia e poco popolare.

Quindi cosa avete fatto?
Durante un concerto, il nostro chitarrista, Francesco, ha improvvisato un pezzo rock 'n' roll anni '50, un sound diverso e un brano che non avevamo provato prima. Gionni gli è andato dietro e il pubblico si è svegliato all'improvviso, tutti ballavano come pazzi sulle note di Johnny be good. Abbiamo avuto un'illuminazione, quella era la nostra strada.

Quindi adesso suonate sopratutto rock 'n' roll, quali sono gli artisti che preferite?
Prima di tutto Elvis Presley, poi Fats Domino e Jerry Lee Lewis e tutto quello che è rock 'n' roll anni '50. Quello positivo del boom economico americano, per intenderci. Noi riproponiamo quella positività nella vita e nel futuro, 60 anni dopo all'Aquila. Portiamo felicità, insomma (a precisarlo è Gionni, il cantante)!

E adesso come vanno le cose? Il rock 'n' roll vi ha portato il successo?

Abbiamo molti ingaggi all'Aquila, ma anche in altre città d'Abruzzo. Come tutti puntiamo in alto. Vogliamo valicare le frontiere della regione. Vogliamo richiamare sempre più pubblico. Chi ci guarda si diverte, balla, si scarica, i nostri concerti sono delle feste, anche Gionni durante gli assolo di chitarra si dimena sul palco. Perché suonare il rock 'n' roll fa divertire anche noi. Questo perché al contrario degli altri gruppi che cercano il successo, noi lo cerchiamo divertendoci (mi ripete Gionni che ci tiene a far capire chiaramente che il divertimento è il motore dei loro concerti).

Progetti per il futuro, ragazzi?
Abbiamo qualche canzone originale nel cassetto, ma ancora dobbiamo lavorarci. Poi il rock 'n' roll, ovviamente, che non passa mai di moda e non morirà mai: continueremo a suonarlo.

Quale sarà la prossima tappa del vostro tour estivo?
La prossima e ultima tappa (i ragazzi hanno suonato per tutta l'estate, con varie tappe per l'Abruzzo), sarà stasera alle 20, al bar del Corso all'Aquila. Il concerto si suddividerà in tre fasi: una prima di riscaldamento, suoneremo 2 o 3 canzoni rockabilly; la seconda che prevede l'ormai attesissima, per chi già ci conosce, gara di twist, con premio al vincitore di un drink omaggio offerto da Gionni in persona; e un'ultima fase prettamente rock 'n' roll, con ballo sfrenato assicurato. Poi Gionni, ciliegina sulla torta, anima il concerto di battute e suoi "detti tipici", per ascoltarli dovete venire.

Con cosa sorprenderete il pubblico questa volta?
Il tastierista suonerà con due mani e una gamba, una gamba di manichino. Ma non anticipiamo troppo è una sorpresa. Ci sarà da divertirsi.


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