sabato 11 giugno 2011

Bill Haley e quel brano che fece innamorare un'intera generazione


di Domenico Condò

- Era un pomeriggio caldo e afoso quando, in un sobborgo di Detroit, William e Maude Haley diedero alla luce il loro secondo genito, in un piccolo appartamento al secondo piano. Il bambino sarebbe stato chiamato William John Clifton Haley, ma un giorno lui sarebbe diventato il mito musicale conosciuto come Bill Haley che, con i suoi Comets, avrebbe entusiasmato un'intera generazione con l'effetto travolgente del suo "sound" e la gloria della sua musica.

All'età di tredici anni Bill ottenne in regalo dal padre la sua prima chitarra reale, seppur di seconda mano, ma per un eccitato tredicenne era un tesoro inestimabile, da momento che si trattava del suo primo approccio verso un mondo, quello della musica, ancora "ignoto" e tutto da scoprire ma che con gli anni lo consacrerà tra le leggende assolute.
Suo padre, colpito da questa travolgente passione del figlio, gli insegnò a suonare gli accordi di base e le note a orecchio, e quel bambino seguiva alla lettera le indicazioni del padre, con uno spirito tenace ed un desiderio di apprendere quasi "insolito" per un tredicenne allle prime armi. Ben presto si rese conto che aveva il talento di suo padre e l'orecchio per la musica.

All'età di 18 anni Haley era diventato un vero e proprio cantante country, sfoggiava nelle esibizioni un bianco cappello da dieci galloni, un paio di stivali western fantasia e un vestito da cowboy. La sua carriera però fu l'epitome della mediocrità e per primo Bill aveva capito che di questo passo non avrebbe potuto continuare per molto, tanto che stava meditando di abbandonare il mondo dello spettacolo e quei sogni cullati sin dalla sua prima infanzia, per dedicarsi ad un lavoro stabile e duraturo. Nessuno in quel momento avrebbe puntato un soldo sull'avvenire di quel ragazzotto, che divenne disc-jokey per arrotondare le misere entrate ricavate dalle sue esibizioni.
Passato questo breve periodo di delusione, in cui arrivò persino a dubitare delle sue effettive capacità, Bill cominciò a sviluppare alcune delle sue ambizioni sopite, con un nuovo e rinnovato senso di fiducia. A venticinque anni si accorse che i cantanti come lui avevano sbagliato tutto: i ragazzi non volevano piu` quella musica noiosa, volevano il ritmo, e parlando fra loro usavano un linguaggio ben diverso da quello delle canzoni country.

I tempi stavano maturando e questo Bill lo comprese perfettamente. I giovani non aspettavano altro che di rompere definitivamente con "il vecchio" e premevano per identificarsi in un nuovo genere musicale che potesse esprimere il loro desiderio di ribellione contro il lavoro, contro l'autoritarismo, contro la moralità bigotta, contro la realtà stessa. E Haley ebbe allora due geniali idee: sfruttare il ritmo del blues che avrebbe consentito ai ragazzi di accompagnarlo ballando e battendo le mani e intitolare i brani con frasi del loro gergo. Bill aveva preso a cantare il suo "rock and roll" impugnando la bandiera dell'anticonformismo, percuotendo le corde della chitarra con veemenza, e da quel momento la chitarra non sarebbe mai piu` stata lo stesso strumento.

Poche rivoluzioni furono piu` rapide, totali, globali. Milioni di giovani vennero elettrizzati da quel nuovo stile così profano e vibrante, e vedevano in esso un tentativo di fuga dalla vita monotona di tutti i giorni. E Haley non mancò mai di curare il lato esuberante dei suoi testi, il piglio scanzonato e irridente. Al di la` del fatto di aver creato dei brani stupefacenti a cui i posteri attingono a piene mani, per lo stacco netto rispetto all'etica del country rappresentato dal suo modo di far musica lo si deve considerare il primo grande musicista del rock.

Bill ribattezzò il suo gruppo "The Comets" ed ebbe il primo successo nel 1953 con "Crazy Man Crazy" ma il vero "archetipo" di tutte le canzoni rock and roll del periodo fu "Rock Around The Clock" che fu la prima canzone rock ad essere utilizzata in una colonna sonora cinematografica. Bill Haley aveva quasi quarant'anni all'epoca ed era quindi il più improbabile dei "teen idol". Quella canzone sembrò sin da subito un inno rivoluzionario e fu proprio quella canzone a trasformare il rock'n'roll in un fenomeno nazionale che istituì un nuovo modello adolescenziale: il delinquente ribelle, solitario e anticonformista.

Nel corso degli anni, molti scrittori hanno cercato di minimizzare il suo impatto sulla musica popolare, ma i fatti parlano da soli e "Rock Around the Clock" è stato uno dei, se non il più influente singolo della seconda metà del 20esimo secolo; per molti versi è stato il perfetto brano Rock and Roll, e non era altro che, "semplicemente", il genere giusto al momento giusto. E il mondo è stato rock in da allora. Bill Haley ha cambiato il corso della musica americana ed a distanza di 57 anni esatti dalla pubblicazione di "Rock Around the Clock" molti ritengono che se non ci fosse stata questa canzone non ci sarebbe stato tutto quel che c'è stato, aprendo un incredibile vaso di Pandora per tutti gli artisti che in seguito si sono cimentati in questo genere, tra i quali quello che è stato un autetico idolo dei teenagers e un mito del rock'n'roll, tale Elvis Presley.


Ecco il video di "Rock Around the Clock" di Bill Hale
y

Nessun commento:

Posta un commento