giovedì 17 maggio 2012

MUSIC'ARTE / “ Un Ragazzo di Strada “ il beat dei CORVI nell’Italia del ’66





E’ stato appena ristampato in vinile pesante “ Un ragazzo di strada “ dei Corvi, uno dei masterpiece del beat italiano dei ’60, in 100 copie limitate, dalla On Sale Records di Bologna.



Sono schegge provenienti dal passato remoto del beat italico che ci colpiscono con sorprendente piacere, vuoi per un legame col passato che non si è mai spezzato o semplicemente perché il disco in questione che andiamo a presentare è senza dubbio uno dei vertici del beat italiano dei sessanta.

Si tratta dell’unico album pubblicato dai Corvi nel 1966 per i tipi dell’Ariston Records ora ristampato in vinile dalla On Sale Records di Bologna non più di Italo Gnocchi ma passata di mano a Denis Padovani, che segue, seppure con una scaletta ridotta di brani – ma fedele all’originale – la pubblicazione del CD che invece contiene altri brani come bonus tracks.



Il titolo dell’album è Un ragazzo di strada che strilla il loro brano più famoso, che altro non è che la cover fedele del brano dei Brogues o Chocolate Watch Band, I Ain’t No Miracle Worker come dire il mustdella psichedelica garage, sporca e selvaggia, che segnò in profondità un’epoca storica in quegli anni frenetici nell’America di metà sessanta.

La versione a 45 giri dei Corvi ebbe un successo clamoroso e pose in chiaro la figura prorompente del gruppo o complesso. Provenivano da Parma e si esibivano nei vari locali della zona sempre accompagnati dalla curiosa presenza di un vero corvo ( che si chiamava Alfredo come il nome del proprietario della loro casa discografica ) e che se ne stava appollaiato sulla spalla destra di Angelo Ravasini, il leader del gruppo, o sul manico del basso di Jimmy Italo Ferrari, durante tutta la durata del concerto. La presenza insolita del pennuto e alcuni fatti legati ad episodi di “ violenza “ ( notevolmente amplificati dalla stampa ) avvenuti durante qualche loro esibizione, contribuirono di molto ad elevare il nome del gruppo ai vertici della popolarità beat del belpaese, giudicati se non altro diversi dal resto degli altri gruppi per quel loro aspetto lugubre ( indossavano in scena lunghi mantelli neri per simulare l’aspetto corvino ), truce e vagamente psichedelico che si trascinavano dietro.

“ Esplosero “ letteralmente durante il Cantagiro del 1966, popolare gara canora itinerante in cui raggiunsero una improvvisa notorietà, appunto col brano Un ragazzo di strada e per quell’ approccio tutto sommato poco ortodosso tenuto in scena, che evidentemente colpì non poco la giuria popolare.

Dopo quel singolo incredibile i Corvi pubblicano altri brani “rubati“ alla scena garage psichedelica americana, secondo fra tutti Sospesa ad un filo, altro pezzo da novanta della storia di quel periodo, questa volta scippato al gruppo californiano The Electric Prunes ( titolo originale I Had Too Much To Dream ), splendida versione da brividi e fedelissima all’originale sin dalle iniziali note distorte della chitarra di Ravasini.



Anche questo micidiale singolo otterrà un ottimo successo, consolidando la popolarità del gruppo in seno ad una scena in quel tempo molto affollata di complessi beat, il cui vertice era occupato dall’Equipe 84 e dai Nomadi, entrambi impegnati a saccheggiare con regolare cupidigia tutto ciò che proveniva tanto dall’Inghilterra quanto dall’America. Non erano i soli ma la bravura di Maurizio Vandelli & Co era fuori discussione mentre i gruppo di Augusto Daolio si affrancò ben presto da quella pratica affidandosi in seguito come si sa al cantautore Francesco Guccini.

Nell’album anche una strana versione di Bang Bangdirettamente da Sonny & Cher e resa famosa in Italia dall’Equipe 84, I Colori ( Colours di Donovan ), Che strano effetto ( This Strange Effect dei Kinks ) mentre Datemi una lacrima per piangere, Luce, le mistiche Quando quell’uomo ritornerà e Si prega sempre quando è tardi sono tutti brani originali.

Occorre aggiungere che in questa ristampa in vinile, che ripropone fedelmente la stampa originale, non é presente il brano Sospesa ad un filo che all’epoca verrà pubblicato solo a 45 giri ( retro “ Luce“ ) ma che sarà aggiunto solo nella successiva ristampa del 1977.

Inutile dire che questo disco è destinato solo ai collezionisti incalliti e innamorati del profumo del vinile ( una curiosità : l’LP originale ha una ottima quotazione sul mercato delle rarità discografiche ) per tutti gli altri esiste la versione in compact disc, che tra l’altro contiene pure brani aggiunti tratti dai loro singoli di successo.

Luigi Ciavarella per
  http://www.sanmarcoinlamis.eu 

Nessun commento:

Posta un commento