mercoledì 30 maggio 2012

Modica: Rivissuta la tragedia del pilota gentleman Gigi Olivari a 55 anni dalla morte L’amministrazione e il CTCM recuperano tra amarcord e cioccolato una memoria cittadina



Una corona d’alloro alla stele dedicata a Gigi Olivari tragicamente morto nell’aprile del 1957, quando a bordo della sua Maserati stava transitando sulla Modica – Ispica partecipando alla XVII edizione del giro di Sicilia, ha chiuso stamani una piccola e sobria cerimonia rievocativa di quell’evento di cui quest’anno il Consorzio di tutela del Cioccolato artigianale di Modica e l’amministrazione comunale hanno voluto rendere omaggio recuperando un pezzo di memoria sportiva della Città, da troppo tempo caduta nell’oblio.
La giornata si è aperta in piazzetta 8 marzo con l’arrivo di venticinque equipaggi, provenienti da tutta Italia, bellissime auto d’epoca che partecipano al Gran Tour internazionale di Sicilia promosso dall’associazione “La Sicilia dei Florio”, che hanno fatto sosta, per questo evento, nel museo del cioccolato accolti dal direttore del CTCM, Nino Scivoletto, dagli Assessori allo Sport, Tato Cavallino, allo Sviluppo Economico, Nino Frasca Caccia e al centro storico Giovanni Spadaro.
Nel corso della sosta ( il Tour è partito lunedì scorso da Piazza Politeama a Palermo farà sosta a Noto, Siracusa, e poi Acireale) gli ospiti hanno potuto ammirare l’Italia in miniatura di cioccolato, le sculture di Cioccolato, e hanno mostrato molta curiosità per la storia del cioccolato di Modica che è stata lungamente illustrata, dopo i saluti di Tato Cavallino in nome dell’amministrazione, dal direttore del CTCM. Per l’occasione è stato promosso un annullo postale dell’evento rievocativo e personalizzata una barretta di cioccolato.
Il giornalista Gianni Contino ha, invece, rievocato grazie agli articoli del padre Lillo, corrispondente del Giornale di Sicilia dell’epoca, quel tragico avvenimento che ribaltò il nome della Città nelle cronache dei media di tutto il mondo. Il suo racconto, preciso e puntuale anche nei particolari è stato accompagnato da un video di foto suggestive di quella corsa e di quei terribili momenti in cui non fu assolutamente possibile salvare Gigi Olivari arso vivo sotto la sua Maserati avvolta dalle fiamme alimentate dal pieno di benzina effettuato prima nella sosta di Ragusa. Un racconto sul filo della cronaca e dell’emozione compreso la testimonianza del pilota sportivo Vito Veninata che di quel momento ha narrato un vivido ricordo.




Il figlio di Gigi Olivari,l’ing. Mario ha inviato un nota, (sopravvenuti impegni non gli hanno consentito di essere presente a Modica), di riconoscenza agli organizzatori e a quanti si sono prodigati a ricordare questo momento.
Il Presidente de”La Sicilia dei Florio” il barone Giuseppe Giaconia di Migaido ha poi offerto come dono delle ceramiche artistiche siciliane ( è il tema del tour di quest’anno) sia al Direttore del CTCM e all’assessore Cavallino. Dopo l’immancabile assaggio di cioccolato di Modica la carovana si è trasferita sulla Modica- Ispica, passando per la via interna “Torre Cannata –Olivieri”, sino alla stele, finalmente ripulita di erbacce e dall’aspetto presentabile, che ricorda il pilota gentleman tragicamente scomparso.
“E’ nostro intendimento lasciare un segnale importante legato al nome di Gigi Olivari , dichiarano il Sindaco e l’assessore Tato Cavallino, che peraltro caratterizza un luogo, una curva, un fatto nella memoria dei modicani. Così come è stato chiesto da più parti intitoleremo la Via Torre Cannata-Oliveri” a Gigi Olivari chiudendo così un percorso naturale di una denominazione che nei fatti è dettata da un pezzo di cronaca e dalla storia sportiva, pur se tragica, di questa città.”

Nella piazza saranno sistemate 30 d’auto da corsa d’epoca comprese le Maserati .
La rievocazione promossa dal Consorzio di tutela del cioccolato artigianale di Modica e dall’assessorato allo Sport dell’Ente prevede la commemorazione di Gigi Olivari da parte del figlio, Mario, a cui seguiranno l’ illustrazione di una documentazione, compresa video, delle gesta sportive del pilota che trovò a cinquant’anni tragica morte nel territorio della città.
Questi alcuni stralci di report che raccontano di quel tragico momento:
“… La carreggiata della strada, come tutte quelle del tempo, era caratterizzata anche dalla classica sezione a schiena d’asino, fiancheggiata da due banchine pavimentate con selci di pietra calcarea, già allora consunti ed estremamente viscidi. La pioggia li trasformava con tutto il resto in un percorso estremamente insidioso. Allora si raccomandava di stare attenti a “u sciddicu”. Muretti di pietra a secco completavano la “pista.
Olivari percorse la retta a tutta velocità. Si trovò presto di fronte alla prima curva a sinistra. Probabilmente non la valutò o non la ricordò nella sua esattezza configurazione. Forse ingannato anche dalla pioggia non ne percepì la vera ampiezza. Gigi tentò di inserire la macchina nella migliore traiettoria, (la velocità era molto elevata, frenò, forse fece in tempo a scalare una marcia), ma la bella Maserati scartò a sinistra, investì un paracarro. Olivari ne perdette il controllo. Come impazzita la bella Maserati puntò contro il muro di pietra all’esterno e contro di esso si schiantò. Quindi si impennò in aria e ricadde capovolta sull’asfalto. Immediate le fiamme l’avvolsero in un rogo impenetrabile. Inutile ogni tentativo di recare soccorso. In quei concitati istanti non mancarono gli slanci generosi di spettatori che avrebbero voluto liberare Olivari. Non ci fu nulla da fare…”
Poi dalla Cinconvallazione Ortisiana si muoverà un corteo lungo la Via Torre Cannata sino alla stele sulla Modica – Ispica, sistemata e ripulita, dedicata al pilota genovese, ma sardo di adozione, dove sarà posta una corona d’alloro dell’amministrazione comunale.
“E’ un pezzo di storia sportiva, pur tragica, che intendiamo, di concerto con il Consorzio del cioccolato, recuperare, commenta Tato Cavallino assessore allo sport, a beneficio di quanti non c’erano e di quanti non hanno più memoria di una cronaca sportiva che ribaltò il nome della città nelle cronache sportive nazionali del tempo.
Ci è sembrato giusto a 55 anni di quella tragedia fare riemergere dall’oblio quell’avvenimento che intendiamo raccontare alle giovani generazioni perché attraverso quell’episodio tramando un significativo frammento storico della nostra città.”

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