martedì 14 giugno 2011

Stati Uniti, cresce ancora la domanda di vinile (+ 28,6 %)






Il revival del suono analogico e dei supporti "vintage", da molti interpretato come un fuoco di paglia passeggero, non accenna invece a tramontare. Mentre tra certi artisti, soprattutto di area indie, ¨¨ tornata inopinatamente e nostalgicamente di moda l¡¯obsoleta musicassetta (tra gli ultimi fautori della riscoperta del nastro analogico, in ordine di tempo, si annoverano iDinosaur Jr., che ripubblicano in quel formato l'album "Bug", sia pure in tiratura limitatissima destinata ai collezionisti), i dati diffusi da Nielsen in occasione della convention dei rivenditori di musica americani aderenti all'associazione di categoria NARM, tenutasi nei giorni scorsi a Los Angeles, fotografano un mercato del vinile decisamente in salute. L¡¯incremento stimato per il 2011 si assesta infatti su un robusto + 28,6 %, equivalente a 3,6 milioni di Lp venduti. Si tratta ovviamente di una frazione marginale della domanda globale di supporti fisici, l'1,6 %, ma comunque di una nicchia di mercato non trascurabile considerando il fatto che nel 1993 le vendite degli album in vinile, praticamente abbandonati dall'industria allora concentrata sul florido mercato del cd, erano calate al minimo storico di 300 mila pezzi. Tra alti e bassi, la vera ripresa di interesse da parte dei consumatori (e delle case discografiche) si ¨¨ registrata a partire dal 2007, quando le vendite sono risalite a un milione di pezzi. ¡¡

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