mercoledì 16 marzo 2011

Lucio Battisti, emozioni, riflessioni e pensieri



Se dovessimo fare un nome di un artista musicale simbolo della canzone italiana, in occasione di questo 17 marzo, giorno di celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia nel quale vi raccontiano altre storie di Noi italiani, forse diremmo Lucio Battisti (senza dimenticare Fabrizio De Andrè, Mina e Rino Gaetano). Il cantautore di Poggio Bustone rappresenta per la canzone italiana quello che i Beatles hanno espresso nel mondo per il pop ed il rock’n’roll. La musica contemporanea nel nostro Paese si è sviluppata sicuramente anche grazie a questo eccezionale cantante, autore e produttore discografico: il suo impegno infatti ha avuto il senso di una cambiamento, visto che è stato in grado di modificare le inclinazioni musicali degli italiani. Sebbene i suoi limiti vocali fossero abbastanza evidenti (tono di voce quasi rauco e limitata estensione), Battisti ha dimostrato una grande forza d’animo ed una personalità robusta, che andavano oltre le apparenze di fragilità, riuscendo ad imporsi nel panorama musicale italiano.

Lucio nasce il 5 marzo del 1943, a Poggio Bustone (Rieti). Il suo esordio musicale avviene nel 1962, col gruppo de “I Mattatori” a Napoli, ma dopo un’annata tra alti e bassi decide di far ritorno nella sue terre, dove si unisce a “I Satiri” e poi a “I Campioni”. La svolta è datata 1965, quando Battisti fu invitato dalla casa musicale “El & Chris” dove incontrò Giulio Rapetti, meglio noto come Mogol.

Nacque così il più grande sodalizio della musica leggera italiana degli ultimi temi: Mogol-Battisti, una ‘’impresa’’ che genererà un successo discografico dopo l’altro, raggiungendo i primi posti delle classifiche, con canzoni diventate patrimonio della cultura italiana. Inutile farne una lista: sono davvero tante le canzoni di questa “premiata ditta” profondamente incastonate nel DNA di ogni nostro connazionale. Tantissimi coloro che hanno cominciato a strimpellare la chitarra sui pezzi di Battisti, ancor di più coloro che ne canticchiano i testi, spesso dopo averne sentito solo poche strofe.

Col primo album registrato nel 1967 Lucio sforna subito i primi successi da cantautore: “Per una lira” e “Dolce di giorno”. Le sue prime apparizioni, tuttavia, non sembrano ottimali dal punto di vista puramente estetico: quei capelli così ricci e spettinati, quel fazzoletto sempre attorno al collo. Tant’è che nelle prime copertine appare addirittura di spalle.

Nel 1968 con “Balla Linda” Battisti prende parte al Cantagiro; l’anno dopo, con Wilson Pickett, porta a Sanremo “Un’avventura”. L’ affermazione definitiva giunge nell’estate 1970, al Festivalbar, con “Acqua azzurra, acqua chiara”.
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