martedì 8 febbraio 2011

L'anno in cui la musicassetta fu espulsa dalla Highway 61


Complice il
New York Times, c'è una non-notizia che gira da qualche giorno sui blog musicali. Il 2011 sarà il primo anno in cui negli Stati Uniti non verrà prodotta nessuna automobile dotata dicassette player. Niente più musicassette da infilare nell'autoradio, insomma. L'ultimo modello che offriva quella compatibilità vintage è stata la Lexus SC430. Versione 2010.

E' una non-notizia, nel senso che ne eravamo già tutti al corrente. Basta guardarsi intorno, senza volare a Detroit. Negli scorsi anni, dopo aver abbandonato gli scaffali dei negozi di dischi, le musicassette sono rapidamente scomparse anche dalle plance di qualsiasi veicolo su quattro ruote, persino dai più spartani e proletari. Sostituite dal lettore cd, prima. Dalla porta USB, più di recente.

E non c'è da stupirsene. Le memorie magnetiche - almeno quelle per il mercato di massa - sono un ricordo dell'ultimo spicchio di ventesimo secolo. Tutte quelle videocassette... quelle musicassette... persino quei floppy disc protagonisti della prima rivoluzione informatica. Scomparsi come lacrime nella pioggia digitale. Così come, ancora più celermente, stanno svanendo formati ben più giovani (pensiamo al noleggio DVD, eliminato dal paniere Istat per far spazio all'iPad).

"Nel ventunesimo secolo, milioni di guidatori sono ancora legati alle loro collezioni di cassette, dalle compilation confezionate domesticamente agli album acquistati nei negozi", scrive il New York Times. Può darsi. Ma è vero che altrettanti milioni di guidatori, e forse ancora di più, oggi sono ormai passati ad altri canali di fruizione. I cd. I cd caricati di MP3. Le chiavette USB. Gli iPod. Nuove tipologie di radio, spesso legate a filo doppio con Internet (in America è immensa la galassiaPandora, ormai vicina alla quotazione in borsa, di cui da quaggiù si vede solo qualche flebile e distante luccichìo).

Esistono poi anche strane forme ibride, che stringono in una liaison intergenerazionale tradizione e modernità. Chi scrive guida una vecchia Punto, con autoradio ancora dotata di sportellino pieghevole. Ed utilizza proprio quello, assieme a un surrogato di musicassetta e a un cavetto, per ascoltare un iPod di ultima generazione.

La qualità è quella che è: il rumore di quel finto nastro che gira, mescolato agli MP3 già tutt'altro che hi-fi, spesso dà fastidio. Ma a volte, sulla strada giusta, riesce ancora a risvegliare ricordi di vecchie e ruspanti autoradio, pronte ad ingurgitare chilometri di nastro e a restituirteli sotto forma di sogni di rock'n'roll. Frammenti di ventesimo secolo, appunto. Le cassette vere e tutto il loro carico emozionale, da molti anni, riposano in uno scatolone in cantina.:(((
di Luca Castelli

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