lunedì 7 febbraio 2011

Addio a Tura Santana, regina del genere sexploitation

  




  
Un'infanzia tormentata prima di stregare anche Elvis Presley e il regista Russ Meyer che le diede la notorietà



Fu tra le primissime fidanzatine di Elvis Presley, divenne un'icona del genere sexploitation, B-movies americani degli anni Sessanta, scollacciati e schizofrenici, e Quentin Tarantino ne era talmente affascinato da ispirarsi al suo personaggio per il ruolo della Sposa, affidato a Uma Thurman nella saga di Kill Bill!. È morta venerdì sera, a Reno, in Nevada, l'attrice Tura Satana, che fu Varla nel cult movie Faster, Pussycat! Kill! Kill!, diretto da Russ Meyer nel 1965.

TURA - Tura Luna Pascual Yamaguchi aveva 72 anni, essendo nata a Hokkaido, in Giappone, nel 1938 - ma alcune fonti dicono 1935 - da un attore giapponese dell'era del muto, mentre sua madre aveva origini cheyenne, irlandesi e scozzesi. Proprio a causa della nazionalità del padre, Tura, ancora piccola, fu internata con la famiglia nel campo di concentramento di Manzanar, in California, dove negli anni della seconda guerra mondiale vennero rinchiusi oltre 110 mila americani originari del nemico Giappone.



RUSS MEYER - Tura Satana deve la sua fama al film di Meyer, dove appare in stivali, guanti e maglia nera aderente, e interpreta una spogliarellista a capo di una gang che include altre due giunoniche ragazzotte, Billie e Rosie, a caccia di soldi e guai nel deserto solcato a bordo di potenti automobili. Tra piccoli ranch e stazioni di servizio le tre delinquenti sequestrano, uccidono e riempiono di botte una serie di malcapitati. Varla combatte a colpi di karate, in un film che in breve tempo divenne un mito per le femministe degli anni Sessanta (Varla e soci picchiano soprattutto gli uomini, e nella storia compare un ragazzo massiccio, il Vegetale, incapace di parlare e rapportarsi con l'altro sesso). Ma soprattutto Faster Pussycat! divenne un cult dei B-movies: lo stesso Tarantino da tempo vorrebbe girare un remake della pellicola, e per la parte di Varla avrebbe pensato a Britney Spears. Il film ispirò anche il video di un celebre pezzo della rock band svedese dei Cardigans, My favourite game, dove la cantante Nina Persson guida nel deserto a velocità pazza, in completo nero e guanti, proprio come Varla.

VARLA - Dopo il suo primo successo Tura comparve in altri B-movies, come The Astro-Zombies(1968) e The mark of Astro-Zombies (2002). Ma la sua notorietà resta legata alla figura vampiresca di Varla, e alla storia d'amore con Elvis Presley: la ex groupie Pamela Des Barres ha intervistato Tura nel libro Let’s Spend the Night Together, dove si racconta che The Pelvis, appena 17enne, restò affascinato a guardare uno spettacolo dell'allora ventenne Satana, per «il modo in cui lei muoveva il suo corpo e teneva in ostaggio i marinai, come oggetti sessuali». La leggenda vuole che Tura abbia insegnato a Elvis come si bacia una donna, e che fino alla fine dei suoi giorni abbia indossato l'anello che lui le regalò.


INFANZIA DIFFICILE - L'infanzia difficile dell'attrice, dopo l'internamento in California, era proseguita a Chicago, in un quartiere che lei definiva «un po' italiano, ebreo e polacco, praticamente il sobborgo mafioso della città». Tura stessa, nel suo sito online, raccontava di come a scuola fosse diventata campionessa di atletica, e venisse a lungo discriminata e maltrattata dalle compagne, a causa delle sue origini, finché debuttò come modella di nudo e ballerina. Nel 1963 arrivò il primo ruolo al cinema – è una prostituta in una breve scena di Irma la dolce – poi la fama imperitura con il film di Meyer. Coi suoi pantaloni attillati, il seno debordante e quello sguardo da carogna. Indimenticabile.

Alessandro Trevisani

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